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Via del Frantoio, 9c - 00159 - Roma (RM)

Il circolo fu fondato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, a Tiburtino Terzo la borgata costruita in epoca fascista venne abbattuta grazie alle lotte degli abitanti che ne denunciavano la fatiscenza e ottennero la realizzazione di nuove case. L'area compresa tra l'attuale via del Frantoio e via del Badile divenne una discarica a cielo aperto di materiali edili prodotti dall'abbattimento del lotto 4°. Gli abitanti si battevano non solo per avere case dignitose, ma volevano più in generale un quartiere migliore, a dimensione umana e decisero di ripulire e trasformare quel posto in un luogo ricreativo, aperto a tutti.
Motore delle lotte e delle istanze del territorio era all'epoca la locale sezione del PCI e grazie ai suoi militanti le macerie sparirono per lasciar posto a un parco nel quale decisero di realizzare spazi e strutture che fossero adatti agli abitanti di tutte le età; nel corso degli anni furono, quindi, realizzati: uno spazio chiuso per l'inverno, una pista di pattinaggio per i ragazzi, due campi di bocce, un'area gioco per i bambini più piccoli e poi le panchine, la veranda con i tavolini e il calcio balilla, pensando anche all'importanza di un punto ristoro dedicato ai frequentatori. Il modello era quello delle case del popolo e dei circoli ricreativi: luoghi nei quali la militanza e il tempo libero si fondevano, perché fare politica insieme non voleva dire solo discutere, manifestare e lottare, ma anche divertirsi, bere insieme un bicchiere di vino, mangiare, ridere e ballare. E così, quando ancora il parco non era stato del tutto recuperato ospitava già le prime feste dell'Unità e nel giro di poco tempo, grazie al coinvolgimento di molti abitanti della borgata, fu ultimata la pulizia prima e le strutture poi.
Non è forse il primo circolo ARCI di Roma, ma attualmente, tra tutti quelli esistenti nella Capitale, è il più vecchio e mantiene vivo lo spirito con cui 50 anni fa i compagni del territorio lo aprirono: un luogo "di iniziativa a favore della partecipazione, della democrazia e della lotta per le libertà" e per la pace. Durante il mezzo secolo trascorso ha fatto parte della vita quotidiana degli abitanti della borgata, che hanno conosciuto al Concetto Marchesi personaggi noti del mondo della politica, della cultura, della musica fin dai primi anni, da Pier Paolo Pasolini agli Inti Illimani, da Ennio Calabria a Paolo Pietrangeli.
La storia del circolo ARCI Concetto Marchesi è ricca di colori, di immagini, di suoni e di voci, è un interessante spaccato di vita di una delle borgate storiche di Roma, testimone dei suoi cambiamenti politici e sociali.